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a cura di... Cammino Mediterraneo

16 Settembre 2019

Trekking sul Vesuvio vuol dire entrare in contatto con un modo magico, fatto di mille contraddizioni, di cultura secolare, di poesia, arte, ingegno. Per osservare la forza della natura creatrice e distruttiva. Per cercare di capire meglio questo popolo, le sue tradizioni, la sua cultura e le mille contraddizioni.  Trekking sul Vesuvio vuol dire visitare luogo sacri, di rara bellezza, romantici nella loro capacità di raccontare cultura, storia, tradizioni e usanze di un popolo antico.

Trekking sul Vesuvio: Jeranto e le sirene!

Trekking sul Vesuvio, per esplorare i luoghi omerici, per annusare la leggenda, per entrare in un mondo magico e contraddittorio. L’area di Jeranto, terra di miti e leggende è oggi un’area protetta per tutelarne la bellezza e la sua natura viva e selvaggia e ricca di particolarità.

È un vero gioiello della natura, fra Napoli e Salerno. Il recupero di questi luoghi è avvenuto grazie alla donazione fatta dall’Italsider (che ne sfruttava la le cave di pietra e granito) al FAI (Fondo Ambientale Italiano). Da qui in poi è iniziato il restauro florovivaistico senza precedenti, in grado di inserire piante della macchia mediterranea, rosmarini, pini di Aleppo, mirti e olivastri. Nel 2002 il FAI riapre la Baia di Jeranto rendendolo un vero e proprio museo all’aperto con esempi dell’era romana con la villa del II secolo e con la torre medievale di Montalto.

Trekking sul Vesuvio: … fra sirene e leggende

Per chi come noi, fa trekking sul Vesuvio, cimentarsi in un percorso nella terra delle sirene è obbligatorio. Il sentiero è di media difficoltà. Scavalca Punta Campanella e scende a picco verso la Baia grande. Durante la discesa i faraglioni di Capri con la loro imponente presenza ci accompagnano nel nostro cammino.

Lungo il sentiero ci si imbatte nella Casa Silentium. Luogo di rifugio ed ispirazione dello scrittore Norman Duglas che agli inizi del 900 scrisse il libro “SIREN LAND”. Oggi il fascino della baia di Jeranto è legato a queste leggende raccontate dagli scrittori dell’antichità. Qui, prima i greci, innalzarono il loro tempio di Atena, e poi i Romani sovrapposero quello dedicato a Minerva.

Trekking sul Vesuvio: fra storia e leggende!

Trekking sul Vesuvio vuol dire anche questo: vuol dire camminare nei luoghi in cui le leggende rendono eterni gli scenari e luoghi dove la pericolosità di uno dei vulcani più studiati e pericolosi al mondo rende elettrizzante il cammino.

Torneremo in questi magici luoghi a rivivere il viaggio dentro e fuori di noi, fermando il tempo “turistico” per aprirci ad un tempo “ascoltato”.

Cammineremo insieme…

Vuoi venire con noi?

“…Facciamo trekking fra i luoghi più belli e suggestivi d’Italia.

Dal mare alle montagne per riscoprire il piacere di eomozionarci.

Visitando luoghi, annusando odori, osservando cultura e tradizioni che il turismo patinato non riesce a percepire.”

“…Jeranto, punta Minerva, Capri ed i suoi faraglioni. Fare trekking sul Vesuvio è anche questo.

Qui si ha la forza di ricongiungersi con la nostra anima mediterranea.”

“…Poi, il nostro scenario cambia.

Si passa dalle sirene agli scenari mefistofelici del Vesuvio.

Arido in vetta quanto verde e lussureggiante alle pendici.

Un corpo vivo che i millenni hanno vestito e rivestito sui capricci del fuoco.

Morte e vita allo stesso tempo.”

“Lungo il nostro cammino ascoltiamo in silenzio l’onda che testarda sgretola tempo e roccia. Un’altra curva e il mondo che fu ci appare. Avvolti da forti emozioni senza tempo ci lasciamo prendere da “visioni mistiche”, nella profondità della costa che si incontra col mare. Jeranto, punta Minerva, Capri ed i suoi faraglioni. Fare trekking sul Vesuvio è questo. Qui si ha la forza di ricongiungersi con la nostra anima mediterranea.”

Poi, il nostro scenario cambia. Si passa dalle sirene agli scenari mefistofelici del Vesuvio. Il vulcano per eccellenza. La storia stessa del Vulcanesimo. Arido in vetta quanto verde e lussureggiante alle pendici, un corpo vivo che i millenni hanno vestito e rivestito sui capricci del fuoco.

Morte e vita allo stesso tempo.

In buona compagnia saliamo fino alla vetta del cratere, con una speciale autorizzazione, privilegiati camminatori dove altri non arrivano. Non è possibile dominare le emozioni che salgono dalla pancia o forse da quell’angolo remoto della nostra memoria genetica: la paura e l’attrazione per gli elementi.

Generazioni sono state distrutte dalla Montagna, come la chiamano i vesuviani, generazioni si sono spinte nuovamente vicino alla bocca del fuoco. Facile associare le genti dei Vulcani a quelle delle isole lontane, piccole, spesso poco ospitali, eppure scoglio e casa della vita.

Vuoi sapere qual’è il prossimo percorso in partenza?

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